Nel 2004 visitò Fermo su proposta di Eusebi, collega in un concorso nazionale sul restauro museale di Palazzo Priori e in contrasto con le indicazioni del concorso indicò al gruppo l'impostazione di fondo del progetto sulla Natività del Rubens quale Totem del museo. Un grande e risoluto storico dell'arte.

Sono molto triste, la scomparsa di Floriano De Santi mi fa sentire ancora più sola. Ho conosciuto il Professore tanti anni fa, come membro della Commissione Scientifica della BIIC - Biennale dell'Incisione Italiana Contemporanea "Domenico Fratianni" dalla sua terza edizione e come direttore della stessa dalla morte di papà Domenico Fratianni, che della Biennale è stato l’ideatore e il promotore. Negli ultimi anni i nostri rapporti sono cresciuti, e - lavorando a stretto contatto con lui per le ultime edizioni della BIIC - ne ho potuto maggiormente apprezzare la cultura, enorme, enciclopedica, e il rigore accademico. Mi ha insegnato tanto, lasciandomi curare l’ultimo catalogo della Biennale insieme a lui. Negli ultimi anni ho conosciuto un critico d’Arte straordinariamente preparato e competente, a cui ho imparato a voler bene. Me ne voleva bene anche lui, lo sentivo dalla tenerezza con cui mi parlava, con cui mi dava consigli, con cui mi raccontava dei grandi Maestri dell’Arte nelle nostre interminabili conversazioni telefoniche. Alle volte, a sentirlo parlare, anche nel suo ruolo di Consigliere di Stato, mi sentivo piccola piccola, ma era un piacere starlo a sentire, non solo quando mi erudiva sulle tecniche dell’Incisione. Credo che l’affetto che mostrava nei miei confronti sia stato anche condizionato dai racconti che di me gli faceva papà Domenico, che mi ha amato in modo esagerato e meraviglioso, traboccante, tangibile. Ma forse il legame si è stretto anche per un comune sentire. Gli devo molto, ha saputo conoscere e interpretare l’arte di Domenico Fratianni in modo profondo e raffinato. Per Campobasso e il Molise si è speso moltissimo, perorando la causa della Biennale e dell’Associazione Domenico Fratianni, quella di istituire un Museo dell’Incisione italiana che farebbe della Città l’unico centro propulsore della Grafica per tutto il Meridione, e portando nel capoluogo Maestri come Goya, Rubens e Carrà. Ci mancherà.

Sono il figlio di Gaetano Carboni, deceduto nel novembre del 2015, artista che Floriano ha seguito con molto affetto e professionalità. Sentite condoglianze da parte di tutti noi a voi tutti

Esprimiamo la nostra vicinanza e sentite condoglianze alla famiglia del nostro caro amico Floriano.

Sorpresi e profondamente rattristati per la perdita di un amico, vi siamo molto vicini in questo doloroso momento.